Il 30 novembre è il termine per inviare la dichiarazione dei redditi. Chi tarda nell’inviare la dichiarazione rischia delle sanzioni. Vediamo quali.
La sanzione per la dichiarazione dei redditi tardiva
Se la dichiarazione dei redditi è omessa alla scadenza ordinaria (30 novembre) ma è presentata entro 90 giorni dalla scadenza ordinaria, l’invio è considerato valido a tutti gli effetti, salvo il pagamento di una sanzione.
Dopo il trascorrere dei 90 giorni, invece, la dichiarazione dei redditi è considerata omessa.
Il valore delle sanzione varia in base alle imposte dovute, nello specifico:
- sanzioni dal 60% al 120% delle imposte dovute per un minimo di 200 euro;
- sanzioni da 150 a 500 euro in caso di imposte non dovute.
In quest’ultimo caso, non è possibile applicare il ravvedimento operoso.
Se la dichiarazione dei redditi è inviata oltre il termine previsto, ma non oltre i 90 giorni successivi, le sanzioni sono più contenute. La regolarizzazione prevede il versamento di 25 euro di sanzione.
NB: I 25 euro di sanzione sono intesi per ogni singola dichiarazione non presentata nei termini canonici previsti (circolare numero 42/E del 2016 dell’Agenzia delle Entrate).
Tutte le sanzioni legate alla dichiarazione dei redditi in ritardo devono essere saldate per mezzo del modello F24 utilizzando il codice tributo 8911.