L’Agenzia delle Entrate amplia la platea dei destinatari che possono ricorrere all’Iva precompilata includendo nuove categorie di soggetti chiamati alle liquidazioni trimestrali o che applicano regimi speciali.
Le indicazioni sono contenute nel provvedimento del direttore dell’agenzia delle Entrate del 12 gennaio.
Iva precompilata, le novità del 2023
Oltre alle Partita IVA che erano già ricomprese l’anno scorso nella sperimentazione dell‘Iva Precompilata, vengono quindi aggiunti dal 2023 i seguenti soggetti:
- coloro che effettuano la liquidazione trimestrale dell’IVA. Si tratta di enti e imprese che prestano servizi al pubblico con caratteri di uniformità, frequenza e diffusione tali da comportare l’addebito dei corrispettivi per periodi superiori al mese;
- coloro per i quali nell’anno di riferimento è stato dichiarato il fallimento o la liquidazione coatta amministrativa;
- i contribuenti che applicano specifici metodi di determinazione dell’IVA ammessa in detrazione: i produttori agricoli o coloro che svolgono le attività agricole connesse (articoli 34 e 34-bis del decreto IVA); le aziende di agriturismo o le associazioni operanti in agricoltura (legge 413/1991); le aziende di enoturismo (articolo 1, commi da 502 a 505 della legge 205/2017); le aziende oleoturistiche (articolo 1, commi 513 e 514, legge 160/2019).
Possono ricorrere all’Iva Precompilata anche i contribuenti minori (fino a 600 milioni di volume d’affari per i servizi e gli esercenti arti e professioni, e fino a 1 miliardo per le altre categorie) che effettuano la liquidazione trimestrale per opzione anche in contabilità per cassa, con una serie di eccezioni specificamente elencate nel provvedimento.