Arriva l’ok del Consiglio dei Ministri alla legge delega del governo per la riforma fiscale che riscrive tutto l’attuale sistema tributario.
“Le nuove regole, operative entro 24 mesi dall’entrata in vigore della legge delega, vanno nella direzione di semplificare e ridurre la pressione fiscale, favorire investimenti e assunzioni e instaurare un rapporto tra contribuenti e amministrazione finanziaria nella logica di un dialogo mirato tra le parti secondo le esigenze di cittadini e imprese”, si legge nella nota del Mef.
Verso la Flat Tax, le nuove aliquote Irpef
L’obiettivo della riforma del fisco è la Flat Tax per tutti entro il termine della legislatura. La tassa piatta sarà però preceduta da una fase transitoria con la riduzione delle aliquote dalle attuali 4 a 3. L’ipotesi più accreditata prevede un’aliquota Irpef
- al 23% per i redditi fino a 15mila euro;
- al 27% per i redditi da 15mila euro a 50mila euro;
- al 43% per redditi oltre i 50mila euro.
Il cambiamento riguarderebbe essenzialmente chi ha un reddito fino a 28mila euro annui, la cui tassazione aumenta dal 25% al 27%. Per chi guadagna tra i 28mila e i 50mila euro annui, invece, la tassazione scende dal 35% al 27%.
Nel periodo transitorio verrà inoltre unificata la no tax area tra lavoratori dipendenti e pensionati, anche questa una tappa per arrivare all’aliquota unica Irpef.
Ires e Irap
L’imposizione sui redditi delle società e degli enti sarà rivista abbassando l’aliquota Ires a patto che vengano rispettate due condizioni. La prima è che una somma corrispondente al suddetto reddito sia impiegata in investimenti e in nuove assunzioni. La seconda è che gli utili non siano distribuiti ai soci o destinati a finalità comunque estranee all’esercizio dell’attività d’impresa.
La riforma fiscale prevede per gli imprenditori, che investono o creano occupazione, una diminuzione dell’attuale aliquota del 24% con l’intento di raggiungere progressivamente il 15%
Per quanto riguarda l’Irap, è stata confermata l’abrogazione. Sarà però introdotta una sovraimposta Ires in grado di produrre un gettito equivalente per garantire il finanziamento del fabbisogno sanitario.
Riforma fiscale e IVA
Per la revisione dell’imposta sul valore aggiunto (IVA), i criteri specifici prevedono la revisione della definizione dei presupposti dell’imposta al fine di renderli più aderenti alla normativa dell’Unione europea e delle norme di esenzione; la razionalizzazione del numero e della misura delle aliquote; la revisione della disciplina della detrazione; la razionalizzazione della disciplina del gruppo IVA al fine di semplificare le misure previste per l’accesso e l’applicazione dell’istituto.
Detrazioni Fiscali
La riforma fiscale prevede una modifica delle spese riconosciute valide ai fini delle detrazioni fiscali e l’introduzione di un forfait in base allo scaglione di reddito di appartenenza. Si ipotizza uno schema di questo tipo:
- deduzioni del 4% per gli scaglioni più bassi;
- deduzioni del 3% per quelli intermedi;
- deduzioni del 2% per gli scaglioni più alti.
Si sta valutando, inoltre, di eliminare le deduzioni per i redditi che superano i 100.000 euro annui.
La legge delega esclude da questi cambiamenti:
- le spese sanitarie;
- gli interessi passivi sui mutui per la prima casa;
- i contributi di colf e badanti;
- le spese per l’istruzione.
Revisione del sistema tributario
Per le PMI con la riforma fiscale viene introdotto il concordato preventivo biennale: ai fini delle imposte si paga quanto pattuito per due anni e in questo modo ci si mette al riparo dai controlli successivi.
Per le imprese di maggiori dimensioni, invece, si prevede il potenziamento della cooperative compliance, puntando a favorire l’adempimento spontaneo attraverso l’azione di tutoraggio e dialogo con l’amministrazione.
Per favorire un rapporto migliore tra il Fisco e il contribuente, il primo segnale è invece la scelta di eliminare la decadenza dai benefici fiscali in caso di inadempimenti formali o di minore gravità. In generale è prevista una riduzione degli obblighi e una razionalizzazione delle dichiarazioni, incentivando le precompilate.
L’iter della riforma fiscale
Il provvedimento verrà ora trasmesso al Parlamento per l’avvio dell’iter legislativo che partirà, con tutta probabilità, dalla Commissione Finanze della Camera.
Dopo l’approvazione del Parlamento, entro ventiquattro mesi dalla data di entrata in vigore della legge, il Governo sarà delegato e emanare uno o più decreti legislativi di organica e complessiva revisione del sistema fiscale. Sarà altresì effettuato il riassetto delle disposizioni di diritto tributario in modo da raccogliere le norme per tipologia di imposta e redigere uno specifico Codice.