La provincia di Lucca seconda in regione solo a quella di Firenze per numero complessivo infortuni sul lavoro. Tra tutte le regioni, la Toscana occupa una posizione intermedia per i tassi standardizzati di infortunio (in occasione di lavoro) ed una medio-bassa per quelli mortali.
Il settore manifatturiero registra la più alta percentuale di infortuni, sia a livello nazionale che regionale. In quasi tutti i settori Lucca è sempre dietro a Firenze come numeri totali. È nella provincia di Lucca che si registrano anche più del 70% di infortuni nel settore cartario. In questa provincia è avvenuto anche l’unico infortunio mortale nel settore.
I dati a Lucca
A Lucca da gennaio a ottobre sono state presentate 6052 denunce per infortunio su luoghi di lavoro di cui 5 con esito mortale. Nel primo caso la provincia di Lucca risulta seconda in tutta la regione Toscana, come da dati medi Inail negli ultimi 5 anni; mentre nel caso di morti bianche la lucchesia è al terzo posto in Toscana ma insieme a Pisa, Siena, Pistoia e Grosseto, dove Firenze e Arezzo sono al primo e secondo posto per lavoratori deceduti.
Il fenomeno infortunistico, in termini di tasso di incidenza, appare più diffuso nel sesso maschile. Il trend è tuttavia in diminuzione in tutti e due i generi, fatta eccezione per il 2020 in cui il tasso di incidenza degli infortuni in occasione di lavoro appare più elevato nel sesso femminile a causa della diffusione del contagio da Covid negli operatori sanitari fra i quali il sesso femminile è fortemente rappresentato.
Il trend è comunque in lieve peggioramento ma con una diminuzione dei morti. Conclude il report: “Si rileva una progressiva lieve riduzione dell’incidenza infortunistica complessiva, tale tendenza è confermata anche per l’incidenza degli infortuni in occasione di lavoro, mentre l’incidenza degli infortuni in itinere (che avvengono durante il normale tragitto di andata e ritorno fra l’abitazione ed il luogo di lavoro) risulta modestamente aumentata. Sugli infortuni in itinere, occorre ricordare che agiscono fattori anche esterni al rischio strettamente lavorativo”.
Ma i dati sono in continuo aggiornamento a cura dell’Inail e sul sito web dell’istituto si possono seguire tutti gli andamenti mensili. Un flusso di dati in perenne evoluzione. La strada verso una maggiore sicurezza sembra ancora lunga.