Più di 11mila richieste di lavoro dalle imprese nelle privince di Lucca, Massa-Carrara e Pisa a giugno. Alta la ricchiesta di personale nei Servizi, vista la stagione tursitica; bene l’industria; le costruzioni mostrano invece un rallentamento legato probabilmente al progressivo esaurirsi degli incentivi fiscali. A fronte di questi sviluppi, restano però elevate le difficoltà di reperimento di manodopera. Questo, in sintesi, è quanto emerge dai dati rilevati per il mese di giugno 2023 su un campione di quasi 2500 imprese delle province di Lucca, Massa-Carrara e Pisa.
Sono più di 11mila i lavoratori richiesti dalle imprese delle province di Lucca, Massa-Carrara e Pisa a giugno.
Il lavoro in provincia di Lucca
La domanda di lavoratori delle imprese lucchesi a giugno si ferma a 5320 assunzioni previste, mostrando una lieve diminuzione (-260 unità; -5%) rispetto allo stesso mese dello scorso anno, quando però le assunzioni avevano toccato il livello più elevato del 2022.
Resta ancora elevato il mismatch tra domanda e offerta di lavoro: a giugno le imprese prevedono difficoltà nel reperimento dei profili desiderati per il 37% delle entrate in programma, un valore superiore di 8 punti rispetto a giugno 2022. Tra i motivi dichiarati dalle imprese il più indicato è la mancanza di candidati (27%), salito di otto punti percentuali rispetto a dodici mesi prima, seguito dalla loro preparazione inadeguata con l’8%, stabile rispetto a giugno 2022.
L’aver maturato una precedente esperienza nel settore resta un fattore importante per il 45% delle entrate previste, mentre un’esperienza nella professione viene richiesta nel 18% dei casi.
A giugno il 18% dei contratti proposti dalle imprese lucchesi è stabile, a tempo indeterminato (11%) o di apprendistato (7%), mentre il rimanente 82% delle entrate è previsto con rapporti di lavoro a termine: a tempo determinato il 68%, in somministrazione il 6% e con altri contratti l’8%.
Le imprese lucchesi riservano ai giovani con meno di 30 anni il 30% dei posti, mentre per una quota pari al 14% prevedono di assumere personale immigrato.
Le assunzioni per titolo di studio mostrano a giugno un aumento della richiesta dei soli lavoratori con qualifiche/diplomi professionali (1060 entrate; +8%); si registra invece una diminuzione della domanda di laureati (330 assunzioni, in calo del 20% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente), di diplomati di scuola secondaria (1520 entrate; -4%) e di personale senza titolo di studio (2390 entrate; -8%).
Resta elevata la richiesta lavoro nel turismo
Delle 5320 assunzioni programmate a giugno dalle imprese lucchesi, il 17% (900) sono previste nell’industria mentre il restante 83%, pari a 4430 unità, sono attese nei servizi.
La domanda di lavoro delle imprese industriali registra una lieve crescita (+70 unità; +8%) rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, con un incremento per l’industria manifatturiera e public utilities, che segna un +16% (+90 unità), a fronte della contrazione delle costruzioni (-8%; -20 unità) che iniziano a mostrare gli effetti del progressivo esaurirsi degli interventi agevolati.
Diminuiscono anche le opportunità di impiego programmate a giugno dalle imprese dei servizi, in calo di -330 unità rispetto a un anno fa (-7%). All’interno del comparto tutte le attività economiche registrano saldi negativi, anche se di entità contenuta rispetto a giugno 2022: i servizi di alloggio e ristorazione, in piena stagione estiva, richiedono 2020 lavoratori (38% del totale) facendo segnare una marginale diminuzione delle assunzioni (-1%, -20 unità), così come i servizi alle imprese dove la richiesta di lavoratori (660 entrate) scende di 10 unità. Anche il commercio (600 entrate) segnala un lieve calo del -3%, mentre la domanda di lavoratori dei servizi alle persone (1.140 unità) mostra invece un decremento del -20%, per 290 assunzioni in meno rispetto a giugno 2022.
Tra le professioni più richieste addetti alla ristorazione e ai servizi di pulizia
Tra i grandi gruppi professionali, a giugno è aumentata la domanda di impiegati, professioni commerciali e nei servizi (+30 unità; +1%) nel confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente. In positivo anche la richiesta di operai specializzati e conduttori di impianti e macchine, salita di 140 unità (+18%) rispetto a giugno 2022, mentre è diminuita la richiesta di dirigenti, elevata specializzazione e tecnici (-180 unità; -32%) e delle professioni non qualificate (-250 entrate; -18%).
In linea con l’inizio della stagione turistica estiva, in provincia di Lucca a giugno la professione maggiormente richiesta dalle imprese è quella degli esercenti ed addetti nelle attività di ristorazione con 1680 entrate, il 32% del totale delle assunzioni previste nel mese. Per un’entrata su tre le imprese prevedono difficoltà di reperimento: la quota più rilevante del mismatch tra domanda e offerta è dovuta alla mancanza di candidati (30%), mentre la preparazione inadeguata è indicata solo nel 4% dei casi. L’aver maturato una precedente esperienza nel settore è richiesto per il 47% delle entrate, mentre l’esperienza nella professione è indicata nel 22%. L’assunzione di giovani fino a 29 anni è prevista espressamente per il 34% delle posizioni, in un caso su quattro la figura richiesta dovrà coordinare altre persone.
Il 16% delle richieste del mese, pari a 840 unità, riguarda invece personale non qualificato nei servizi di pulizia, impiegato anche nel settore turistico, per il quale la difficoltà di reperimento arriva al 30%, nel 20% dei casi per mancanza di candidati; a quasi una figura ogni due è richiesta un’esperienza precedente nel settore (47%). Le assunzioni rivolte esplicitamente a giovani fino a 29 anni rappresentano il 9% circa, anche se per una assunzione su due l’età non risulta un fattore rilevante. Per la quasi totalità delle entrate non è previsto alcun livello di istruzione se non la scuola dell’obbligo.
Per gli addetti alle vendite le assunzioni programmate sono 360, con una difficoltà di riscontro sul mercato del lavoro del 23% circa, dovuta nel 18% dei casi alla mancanza di candidati e per il 5% a una preparazione inadeguata degli stessi. A una figura professionale in ingresso su due viene richiesta una precedente esperienza nel settore dove andrà ad operare. Le opportunità per i giovani fino a 29 anni raggiungono il 41% delle figure cercate, un valore 11 punti percentuali superiore alla media generale.
La richiesta di professioni qualificate nei servizi di sicurezza, vigilanza e custodia è pari a 340 unità complessive. Trattandosi di professioni che richiedono particolari requisiti, la richiesta di precedenti esperienze nel settore arriva a sfiorare il 70% delle entrate previste, il valore più elevato tra le varie professioni.
Da menzionare anche la richiesta di 160 unità di addetti all’accoglienza e all’informazione della clientela, che scontano una difficoltà di reperimento che arriva al 41% del totale, dovuta principalmente alla mancanza di candidati. Nel 40% dei casi si tratta di posizioni lavorative rivolte a figure giovanili. Anche in questo caso l’esperienza nel settore assume particolare importanza per le aziende, arrivando al 39% del totale.
Significativa anche la domanda di personale non qualificato addetto allo spostamento e alla consegna merci, pari a 160 unità nel mese, di difficile reperimento nel 28% dei casi e per un terzo indirizzate a giovani.